La rosa dei venti, otto direzioni da conoscere
Eolie, isole intitolate al dio dei venti Eolo. Qui l’aria
non ristagna mai e la particolare posizione in mare aperto nel Basso Tirreno le
rende sempre interessate dalle correnti d’aria. Per questo motivo, anche la
favolosa #SalinaSummer2018 che ci apprestiamo a vivere sulla #MNGlentor sarà
caldissima sotto il profilo del divertimento ma ventilata e rilassante
nell’aspetto climatico.
A quattro, otto, 16 o 32 punte, la rosa – o più raramente,
stella – dei venti è uno dei simboli maggiormente ricorrenti dell’iconografia
marinara e rappresenta la stilizzazione grafica della loro provenienza in base
ai punti cardinali.
Dalla storia antichissima e avvolta nel mito –
dall’Odissea, dove Omero cita Borea, Euro, Noto e Zefiro come i quattro venti
principali, alle rappresentazioni delle Repubbliche marinare italiane – la rosa
dei venti è tutt’ora impiegata per la definizione della direzione (la
polarità), velocità (le bande colorate nei bracci) e frequenza (la lunghezza
dei bracci) del vento in un determinato luogo.
Nella sua forma più semplice sono indicati i quattro punti
cardinali Nord (N 0°, Settentrione, dal quale arriva la Tramontana), Est (E 9°, Oriente, Levante), Sud (S 180, Meridione, Ostro) e Ovest (W 270°, Occidente, Ponente).
Tra questi quattro punti se ne tracciano altrettanti
intermedi: Nord-Est (NE 45°, vento di Grecale), Sud-Est (SE 135°, Scirocco) Sud-Ovest
(SW 225°, Libeccio) e Nord-Ovest (NW 315°, Maestrale).
Indispensabile per chi naviga, dunque, come il nostro
comandante Angelo Zavone fa da oltre trent’anni, conoscere esattamente la
provenienza dei venti per prevedere le condizioni meteorologiche che si
andranno ad affrontare.